Case Vacanze Isole Eolie - Salina
Case con l’anima
Pippo Cafarella è nato nelle Isole Eolie, a Malfa, Isola di Salina, pittore e poeta, proprietario della casa del film „Il Postino“, l’ultimo film di Massimo Troisi e d’esordio di Maria Grazia Cucinotta con la regia di Michael Redford. L’abitazione nel set del film era la residenza di Pablo Neruda interpretato da Philippe Noiret, il noto attore francese. La dimora si trova in un posto di straordinaria bellezza, fra i più belli delle Eolie, sopra al “Pirciatu” di Pollara col “Faraglione” e le Isole di Filicudi ed Alicudi di fronte e vede per 365 giorni l’anno i bellissimi tramonti sul mare.
È a confine con la riserva naturale dei Monti Fossa delle Felci e Porri, sul bordo estremo del grande vulcano di Pollara. La casa, simbolo dell’ architettura Eoliana, attorniata da piante della macchia mediterranea, era già nota a Luigi Salvatore d’Austria (Arciduca d’Asburgo), che la descrisse nel volume dedicato a Salina (Liparische Inseln), abitata da un eremita, in un bellissimo posto con vista sui “Fili di Branda”. Nell’ immaginario collettivo è il posto del fantasma e dove si “rompono” le trombe marine in prossimità dell’ alta scogliera sotto la casa. È anche il posto dove approdano le “Maare” (magiche donne delle Eolie che navigano portando “u vuzzu”, la barca, con la poppa avanti quando il mare è in tempesta). Nel grande terreno che attornia la solitaria Casa Eoliana sono presenti quasi tutte le piante che rappresentano la vegetazione spontanea delle Isole. Di grande importanza sono gli ulivi secolari. Tutto questo è stato arricchito con altre piante, come varietà di pini, ficus, melograni, eucalyptus, carrubi, bougainvillea, ibiscus, lantane, salvie, rosmarini, capperi, oleandri, allori, viti, fichi, acacie, mimose, pervinche, edere, fichi d’india, bagolari, palme ecc. Tutte queste piante si integrano bene nell’ insieme grazie all’ aiuto dell’ vento e della salsedine che gli conferiscono una forma naturale. Il terreno è prevalentemente pomice, mentre grandi massi (bombe vulcaniche erose dal vento) spiccano qua e là fra i muretti a secco che sostengono il terreno.
Le sensazioni sono di tale bellezza che l’attrice Bonocore (moglie di Neruda nel film) commenta: ci vedavamo attorniati da una bellissima natura e ci chiedavamo quale dio avesse creato un posto così bello.
La casa ha muri spessissimi ed irregolari, costruiti in pietra lavica e pomice, i solai di copertura sono in travi di castagno e canne con sopra uno spesso strato di “rupiddu” di pomice, ottimo isolante. Le stanze sono alte ed alcune sfruttano quest’altezza con soppalchi, secondo l’uso Eoliano delle case di campagna. I vecchi pavimenti in calce e terra lavica, all’ interno due vecchi forni (per bruciare gli arbusti della zona), costruiti in “rupiddu” (pietre laviche porose che trattengono il calore), all’interno di spessi muri armadietti in muratura “stipi”. Da tutte le stanze c’è vista attraverso porte e finestre od “occhi tunni” (finestrelle tipiche rotonde come oblò di una nave). Col passare delle ore del giorno la casa e le stanze cambiano di luminosità: a volte il mare fa da specchio e ne riflette la sua luce tremolante, a volte sono i colori dei fiori e delle piante esterne ad essere riflessi dalla luce in tenui gialli, violetti, rosa, azzurrini, verdolini; ma il momento culminante è il tramonto con il suo rosso intenso che dona all’ ambiente un tono struggente di poesia…corvi e falchi volteggiano in alto, mentre di notte si sentono le berte e le diomedee dello scoglio di fronte. I profumi seguono le correnti facendosi notare di più, di meno o mescolandosi fra loro. assenzio, lentisco, ulivo, pini, eucalyptus, capperi ecc, ecc….
Di notte la luna rende argentato il mare e le rupi mentre le stelle brillano più che mai…Nel mare, all’ improvviso, fanno lunghissimi salti i pesci volanti…
Ma Pippo non ha solo questa casa ma ha avuto la fortuna di ereditare altri immobili tutti particolari e carichi di storia delle quali ne ha conservato tutte le loro caratteristiche.
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